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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa di San Domenico-Corleone

Chiesa di San Domenico-Corleone




La Chiesa di San Domenico, eretta intorno alla metà del XVI secolo dai Frati Predicatori già insediatisi a Corleone con un loro convento costruito nel Piano delle Donne, ha l'impianto architettonico tipico del Seicento. Suddivisa in tre navate divise da pilastri con archi a tutto sesto, con prospetto non finito in pietra arenaria di pregevole fattura, rappresenta uno splendido esempio di architettura barocca e al suo interno custodisce molte opere di pittura commissionate tra il Settecento e l'Ottocento. Tra queste menzioniamo la tela raffiguranteSan Tommaso d'Aquino(XIX secolo), davvero bella.
E' la chiesa più grande dopo la chiesa Madre e contrappone alla semplice luminosità del suo interno un magnifico prospetto in conci tufacei squadrati, la cui intelaiatura a doppie lesene, i due campanili (di cui uno incompiuto), i portali e le trabeazioni robustamente concepiti, si scontrano con la luce paesistica, secondo gli schemi tipologici introdotti dall'architetto gesuita Natale Masuccio. Al suo interno si può ammirare oltre ad una tela della Madonna del Rosario (inizi secolo XVII), buona copia dal prototipo di Vincenzo da Pavia della chiesa di S. Domenico in Palermo, un magnifico organo barocco, scenograficamente collocato nel presbiterio, con la cassa lignea vistosamente ricolorata in tempi recenti, munita di consolle a finestra e ornata di pergamene nella parte inferiore del somiere. Da segnalare anche i due mausolei degli Scarlata (post 1630), benefattori della chiesa, d'impianto piramidale, eseguiti in pregiati marmi policromi commessi a “mischio” e a “tramischio”. Di notevole pregio è inoltre l'acquasantiera di intonazione lombarda di marmo lavorato del 1500 ed una tela della Madonna col Bambino Gesù e quattro Santi Domenicani, attribuita a Fra Felice da Sambuca.




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